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XXI

Ed ora, dopo che avremo ringraziato i signori Teodorico bandoni e Leone del Prete di

    manoscritto «de varie romanze volgare». E si può dubitare se le postille sparse nei fogli di questo codice siano da riferirsi al Bembo, o non piuttosto ad Angelo Colocci. La scrittura del Bembo e quella del Colocci sono somigliantissime tra loro (per quanto posso giudicare dagli autografi veduti), e da questo lato non saprei per chi risolvermi, sebbene un indizio a distinguere le due mani, potrà forse dopo più maturo esame cavarsi dalla maggiore o minor grossezza delle forme. Ma oltracciò (chè la distinzione sarebbe in favore del Colocci) è da considerare, che in quella specie d’indice degli autori, scritto al foglio 101 e seguenti dal solito annotatore si legge «cielo 54»; indicazione per la quale la poesia sotto il N. 54 (Rosa fresca aulentissima ecc.) in questo codice anonima, viene attribuita a Cielo. È noto l’abbaglio del Colocci su questo nome, ma nessuno sa che ne fosse partecipe il Bembo ancora. Per cui mi sembra questo un argomento da farci inclinare a credere quelle postille del Colocci anzichè del Bembo.
    Di tali postille alcune furono ommesse nella descrizione del Grion, altre si leggono un po’ diversamente. Ecco i singoli luoghi.
    f. 1. (indice dei capoversi) fra i cp. XIII e XIV è notato «allibro pal. b. u (?) e (?)» — e fra i cp. XV-XVI «allibro bianco»
    f. 9. vedi se tucte le segnate ms. Camillo ha scripte».