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XIX

il nome del felice uomo, che allora possedeva quel codice: oggi lo scritto è cancellato e, ad eccezione dell’ultima parola, coperto di quattro cancellature: ma con quasi piena sicurezza si può ancora leggere: Io fui libro di niccolo acher (?) di bene alberghatore, e poi chiarissimamente e della stessa mano:

     Qui me furatur vel redat vel moriatur
     at talem mortem quod suspendatur aforchatur.

I seguenti fogli pergamenacei 1-170 danno la raccolta di canzoni e sonetti, parte col nome dell’ autore, parte senza.

Dopo il foglio 8, ne mancano due che mancavano già al tempo del Bembo, poiché il seguente comincia perchè meglio me p ella Bene avere, e il Bembo vi scrisse sopra: Poi non mi ual merce ni ben seruir vide in lº regali fol. 49. 92 hic deest principium. Sotto gli ultimi versi della incompiuta canzone, notò il Cardinale: Desunt septem. Dalla canzone di N. 305 comincia lo scritto di una seconda mano; e quello ancora di un’altra, colla 312ª e seguenti. Al verso del foglio 104 e nelle due facciate del 105 si riscontra, di grafia del XV secolo, un indice della seconda parte del codice; e ad alcuni fogli bianchi