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Ed entro otto giorni prima della loro scadenza sieno scelti i successori. Et quod Consules ipsius Vicin. una cum Canevario et Ministro et consorcialibus diete Vicin. inquirant modis omnibus quibus melius potuerint de emere vel fictum vel in aliquo alio facto destribuere denarios dicti Consorcii. Che il Canevario entro otto giorni debba fare la consegna al suo successore et quod omnia que ad presens ordinabuntur in predictis habeant vim decreti. Alle quali proposte, tutte approvate, si aggiunse anche questa: quod postquam designatum erit ipsi Canevario totum illud quod ad presens debetur ipsi Consorcio de denariis et rebus, quod Consules diete Vicin. debeant facere postam in dieta Vicinantia inter Vicinos diete Vicin. Et ibi certificare quid et quantum est penes ipsum Canevarium de bonis et rebus et denariis ipsius Consorcii1; dal che vediamo che l’intera vicinanza faceva un severo riscontro di quanto era posseduto dal Consorzio. Che anzi in una adunanza del 30 Novembre dello stesso anno essendosi conosciuto dai Vicini, che presso certo Castellino Penchene giacevano infruttuose L. 38 soldi 16 imp. (l. 1132,30), venne deliberato che i Consoli presentemente in ufficio dovessero invenire aliquod fictum ad emendum prò ipso Consorcio de ipsis denariis2.

Il male però fe’ capo anche qui: i frati Minori installatisi in sui confini della Vicinia, memori della loro professione di accattonaggio, come aveano chiesto un sussidio alla stessa per la fabbrica di una cappella nella nuova chiesa che stavano erigendo, così

  1. Acta a. l. c.
  2. Acta a. l. c.