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cendo eligere Canevarium et Ministrum ipsius Consorcii ut in proposicione continetur. E questa proposta venne approvata1.
La Vicinia adunque era rappresentata continuamente nel Consorzio per mezzo de’ suoi Consoli; ma qui non si arrestava la sua benefica ingerenza, in quanto essa credeva del suo dovere e insieme del suo diritto lo stabilire le norme per l’andamento economico del Consorzio stesso. Diffatti in una adunanza successiva alla precedente, della quale ho recato i principali punti, passarono queste proposte fatte da alcuni de’ Vicini: quod qui sunt ellecti consorciales dicti Consorcii possint et debeant elligere cum Consulibus dicte Vicin. Canevarium dicti Consorcii et ministrum dicti Consorcii qui Canevarius possit et debeat recipere bona et res et fructus et redditibus qui debentur et debebuntur ipsi Consorcio ab illis qui debent et debebuntur illud dare ipsi Consorcio. Et facere eis cartas solucionis de omni eo toto quod sic reciperet. Et quod suprascripti consorciales non possint nec debeant expendere de sorte seu de capitali averis dicti Consorcii sed possint solummodo tantum de usufructibus et redditibus illius Consorcii expendere in servicio ipsius Consorcii in distribuendo eos in usu pauperum. E il Canevario sia tenuto dare cauzione per quanto riceve a conto di detto Consorzio. Inoltre che fra i Consorziali presenti nella chiesa si eleggano incontanente il Canevario e i due Ministri, l’uno notaio, l’altro laico, il primo dei quali tenga nota delle entrate e delle spese. Durino in carica solo un anno dacchè avranno dato cauzione.
- ↑ Acta II qu. 1.