Pagina:Le Vicinie di Bergamo.djvu/72

50

teva raccogliersi in quella chiesa, uniti eleggervi il cappellano, che ciascuno per la sua parte era tenuto al mantenimento dell’edifizio e degli arredi, che insomma sotto questo rapporto nulla era stato innovato.

E lo Statuto ci fornisce altri consimili esempi, i quali ci permettono di venire ad identiche conclusioni. Già vedemmo che prima del 1263 il Vicinato di S. Agata si estendeva verso occidente sui luoghi, che poscia formarono la Vicinia cittadina di Arena. Quando i due Vicinati furono separati, il confine ascendeva direttamente dal fonte del Vasine sulla Via di Corserola, passando tra la così detta Casazza e il convento dei Carmelitani. Egli è aperto, che in siffatta condizione topografica di cose la chiesa di S. Agata e l’annesso cimitero appartenevano esclusivamente a quel Vicinato, che da essa anticamente avea pigliato nome; eppure malgrado tutto ciò, lo Statuto dichiarò in termini espliciti, e che pongono in luce la cosa meglio d’ogni altro commento: salvo et intellecto, quod ecclesia s. Agathe et cymiterium eiusdem et ius ipsius ecclesie intelligantur esse et sint Vicin. de Arena et Vicin. s. Agathe sicut esse consueverant quando erant (una) Vicinia tantum1. Dal che veniamo a comprendere, che il Vicinato di S. Agata dovea avere sulla sua chiesa diritti per lo meno uguali a quelli che vedemmo esercitati dal Vicinato di S. Pancrazio.

E un altro esempio n’è in pronto. Se il confine tra le due Vicinie di S. Alessandro in Colonna e di S. Leonardo, stabilito, come già osservai, nel 1263 o in quel torno, partendo dall’Ospitale (ora Caserma)

  1. Stat. 1331, 2 § 35.