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oneri e proventi, così lo Statuto con quella espressione volle indicare la perfetta comunanza degli uni e degli altri fra quante di esse per successive divisioni topograficamente non vi aveano parte.
Talune Vicinie, se non tutte, possedevano anche proprietà stabili; e questo mi è dato indurlo da ciò, che ancora nel 1493 il versante settentrionale su cui era tracciata la via, che da S. Sebastiano o dalla Piegna scende tuttodì al piano per dirigersi a Briolo (rizolum Canzellere), portava il significante nome di Bosco della Visinanza, sebbene fosse passato in proprietà della famiglia Brembati1; e questo assai verisimilmenle per avere appartenuto al Vicinato di S. Grata o di Canale. Il quale inoltre possedeva anche un molino nel 1373 assai guasto2.
E tra le attività dobbiamo anche contare le rendite di capitali proprii. Nel 1290 la Vicinia di San Pancrazio essendo stata condannata in una grossa multa, al 1. di Marzo in pubblica adunanza venne deciso che fosse pagata con un credito che la Vicinia stessa teneva verso certo Castellino Penchene3. In un consiglio del 13 Marzo dello stesso anno si cita quella parte degli Statuti del Vicinato, che riguardava i suoi debitori4; nè evidentemente i compilatori dello Statuto si sarebbero occupati di questo argomento, se le Vicinie non avessero posseduto beni mobili fruttanti qualche interesse, o se non vi fosse stata anche solo la possibilità, che ciò potesse essere.