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Allorquando, essendosi posto mano alla nuova fortificazione, le condizioni topografiche di questa città ebbero a subire rilevanti modificazioni, i confini delle Vicinanze non potevano più concordare esattamente colle descrizioni serbate nello Statuto; per la qual cosa, essendosi appunto per questo nel 1563 riconosciuta la necessità di ritoccare in qualche parte l’assetto delle Vicinie stesse, si pose ogni cura però, affinchè le introdotte variazioni non avessero a riuscire troppo rilevanti, nè troppo discoste da quanto oramai era stato accolto da una secolare consuetudine1. Con tale riordinamento si ebbero tredici Vicinie dentro, sette fuori della vecchia cerchia della città: in tutto venti. Vedemmo già che nel 1493 le Vicinie erano state ridotte al numero di diciannove, e le differenze stanno qui. Nello Statuto del 1493 le antiche Vicinie di S. Giovanni e di Arena ne formavano una sola; nel 1563 furono riunite a quella di S. Agata. La Vicinia di S. Andrea fu nel 1563 divisa in due parti, la prima comprendente tutte le abitazioni, che si trovavano entro l’antica Porta della città detta Porta Dipinta, l’altra, insieme alla chiesa, abbracciante e case e terreni posti fuori di essa Porta. Da ultimo, mentre fino dal 1453 le due Vicinie di S. Giovanni dell’Ospitale e di S. Antonio foris costituivano una sola Vicinanza, nel 1563 vennero di bel nuovo separate. Sebbene dall’incompleto modo con cui si esprimono e il Celestino e il Calvi, apparrebbe che il riordinamento del 1563 fosse quello tuttora in vigore al loro tempo, nullameno noi pos-

  1. Celestino I, 485; Calvi Effem. III, 290 seg.