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volesse seguire in queste ricerche, trattenendomi dall’entrare in tutti quei particolari, che in ultima analisi avrebbero più attenenza colla topografia della nostra città nei secoli di mezzo, di quello che con uno studio su queste Vicinie quali organi della vita cittadina. E l’ingegnere Elia Fornoni, studiosissimo delle cose nostre, che sulle mie indicazioni volle delinearmi questa Carta e prestarsi in tutti i modi per agevolarne la pubblicazione, s’abbia qui i miei più vivi ringraziamenti, se questi possono mai aggiungere qualche cosa alla benemerenza già da lui acquistata pel fecondo amore che porta alle nostre memorie.

Ho lasciato seguire due Appendici. La prima si occupa particolarmente della Vicinia di Canale, perchè mi parve dovessero esser meglio chiarite le sue speciali condizioni e con questo fossero tolti quei dubbi che avessero potuto restare per avventura sulle induzioni, alle quali ero stato condotto dalle mie ricerche. Nella seconda pubblico il Giuramento delle Vicinie, che ci giunse senza data. Non avrei voluto dare alla luce questo Atto se non dopo averlo confrontato coll’originale, ove ancora esista, ed averlo completato; ma se ciò non mi è possibile, perchè lasciarlo ancora nella oscurità, quando si presentava la occasione in cui, per gli stretti rapporti che ha con questo mio lavoro, era una necessità farlo conoscere? Vinsi a stento la mia peritanza, e lo diedi quale ce lo lasciò l’Agliardi, procurando in pari tempo di stabilire a quale epoca si potesse ascrivere, per quanto almeno era possibile nell’assoluta mancanza di esatte notizie, e insieme non avendo mezzo di istituire confronti paleografici sul documento originale. Che se, una