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Città, ecco l’ultime parole che lo dimostrano: Et faciam legere istud breve cet. Parimenti si prova che questo formulario si ripeteva all’ingresso d’ogni Podestà e non durava ordinariamente che per sei mesi termine ordinario e prefisso ad ogni Podesteria da quell’altre parole: Et hec omnia bona fide e observabo cet. Finivasi ogni reggimento al primo di Luglio e cominciava al primo di Gennaio, ma si rispettava l’antico Podestà per giorni 15, come qui pure si legge, il che veniva a riuscire alle calende di Agosto, cioè il giorno XVIII delle calende di Agosto, nel qual senso credo debba interpretarsi quest’espressione, altrimenti le calende di Agosto verrebbero a dinotare il dì primo di Agosto.» L’Agliardi dimenticò di dirci se l’esame dei caratteri paleografici del documento suffragava questo suo giudizio; e fu male, perchè le ragioni addotte per istabilire l’epoca non bastano a condurre a sicuri risultati. Non vi ha nulla in contrario ad ammettere che questo giuramento fosse prestato dai capi di famiglia, poichè cosi si costumò anche in un’epoca posteriore1, e perchè in generale nei capi di famiglia risiedeva dalla fine del secolo decimosecondo la rappresentanza della cittadinanza nei Consigli del Comune2. Ma il tentativo di connettere la durata del giuramento sino alle calende del prossimo Agosto colla durata semestrale dell’ufficio del Podestà, quando fosse attendibile, ci obbligherebbe a trasportare la data di quell’Atto, non alla fine del duodecimo od al prin-

  1. Castelli Chron. in Murat. SS. XVI, 964; capita familie omnium civium existentium super qualibet Vicinia Pergami.
  2. Pertile II, I, 54, 118.