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prima n’erano affatto separati, come Palazzo1, Longuelo e Plorzano2, altri invece n’erano stati disgiunti, come Mozzo e Curno3; segno che questi avevano raggiunto tale grado di maturità, che potevano da sè attendere a tutti gli oneri, che il Comune intendeva loro imporre. Sotto questo aspetto adunque la denominazione di Vicinia di S. Vigilio è aperto avrebbe potuto essere intesa in senso assai più ristretto, di quello che al Comune importava venisse chiaramente determinato; essa denominazione sarebbe stata più propria un secolo innanzi, quando più scarsa era la popolazione su questi colli, non ora che s’erano formati altri gruppi non meno importanti; la Vicinia ecclesiastica di S. Vigilio fu in addietro la base di ordinamenti spettanti alla tutela dei fondi, e in certo modo il nucleo della Vicinia di Canale, che le fu sostituita nel 1263; ma oltre alle addotte, anche per un’altra ragione più assai importante essa non potè dar nome al nuovo Vicinato suburbano. Già dissi che tutta questa parte occidentale del nostro suburbio verso la metà del duodecimo secolo era divisa fra le due Vicinie ecclesiastiche di

  1. Corogr. Berg. p. 74 seg.
  2. Stat. saec. XIII in H. P. M. XVI, 2, 2064.
  3. V. il documento del 1213 in Lupi Stralci mss. n. 26. L’Abbate d’Astino pluribus imbreviaturis instrumentorum voleva provare che certe terre erano poste un tempo in Valle d’Astino; il prevosto di S. Alessandro rispondeva che non erano de territorio civitatis Pergami sed de territorio Mozzi et Curni; e la questione lasciata indecisa su questo punto accenna a rimutamenti avvenuti in questa parte. Le stesse disposizioni dello Statuto del 1248 riguardo a Curno (12 § 20 col. 1993) lasciano sospettare la sua recente costituzione in Comune separato. Per Moisè del Brolo, intorno al 1110, Mozzo non è che un luogo suburbano (Pergam. vv. 91 seg.). Per Almè v. Corogr. Berg. p. 231.