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nostra città. Certo gli Atti della Vicinia di S. Pancrazio, almeno fra noi, costituiscono uno dei documenti più singolari e più preziosi, ed integralmente pubblicali potrebbero trovare un posto onorevole nelle raccolte, onde si arricchiscono ogni giorno anche altre città. Ed è nella fiducia che si possa compiere tutto intero questo mio voto, che su quegli Atti non credetti intrattenermi più a lungo, potendo allora diventare oggetto di più minuto esame.
Quanto agli Atti della Vicinia di S. Grata, che trovavansi, e forse ancor si trovano nell’Archivio Capitolare, dovetti accontentarmi dei sunti dell’Agliardi. Questi, non v’ha dubbio, sono a tenersi per esattissimi; ma, come un po’ d’esperienza me ne persuade, in lavori di simil fatta, quando, s’intende, i documenti non sieno dati per intero, vi ha sempre qualche cosa di individuale, che non risponde alle esigenze di tutti i tempi, nè a quelle di una più progredita indagine storica. Oggi può fermare la nostra attenzione quello, che i nostri maggiori nei loro transunti saltarono a piè pari, perchè non parve loro neppur degno di noia; onde la necessità di uno scrupoloso riscontro delle fonti, alle quali essi ebbero ricorso. Pur troppo gli antichi Archivi del Comune dovettero risentire di tulle le malefiche influenze, per le quali non un solo documento dell’epoca per esso più importante avesse a sopravvivere; il palazzo del Podestà rimase preda improvvisamente delle fiamme nel 1296 e nel 13601, ed egual sorte corsero il
- ↑ Trist. Calch. Hist. Patr. p. 400; Memor. di Benvenuto da Bonate (ined.): die 6 Madii 1360 in sero hora tertia incepit comburere hospitium comunis Pergami in quo consuetus erat morari Potestas Pergami (Mazzoleni lib. M. p. 296).