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cessaria pro adventu magn. Domini nostri; item datum die 20 Novembris in papiro pro faciendo super scribere omnia nomina eorum qui habuerunt canes qui non erant de canibus Domini et eos amazaverunt occasione portandi eos in scriptis ad executionem cuiusdam proclamationis facte de predictis; item datum die 26 Novembris uni nuncio qui precepit ex parte d. Capitanei Pergami quod deberent presentare lectos quatuor furnitos pro dando eos certis stipendiariis1, e così taccio di innumerevoli altre noie e spese, alle quali ho già accennato, di spedire guastatori all’esercito di Mapello e di Valle S. Martino, di fornirne per l’erezione di una bastia sul colle suburbano, che ne conserva il nome, per gettare a terra delle torri, per costruire de’ battifredi nel Prato S. Alessandro, come taccio delle continue richieste di carri, di uomini per guardie, di sacchi per riporvi il pane da inviare all’esercito. E intanto tutte le spese propriamente viciniali sussistevano in tutta la loro intierezza: la manutenzione delle fontane e dei canali, che ad esse portavano le acque; il riparto delle imposte del Comune e delle taglie particolari della Vicinanza, il salario dei Consoli e la quasi intermiminabile serie di pagamenti a coloro, che prestavano il menomo servizio: il riattamento obbligatorio del molino della Vicinia2 e così di seguito.

Se la Veneta dominazione abbia arrecato un qualche sollievo a questo stato di cose, non mi è possibile dirlo, in quanto non conosco conti di quel periodo, che soli potrebbero dare una soddisfacente risposta a tale investigazione. Imperocchè gli oneri

  1. Arch. Capit. cancell. II.
  2. Acta Vic. S. Gratae a. l. c.