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seguenti. Su questi quaderni poi la entrata e la uscita non era posta l’una di contro all’altra sulle due facciate, ma si cominciava il quaderno, a cagion d’esempio, con una spesa, poi lo si arrovesciava e dal lato opposto vi si inscriveva la entrata. Pagati erano pure i revisori dei conti, o factores racionum, eletti annualmente a rivedere l’operato del Console tesoriere; quindi nel 1283 si trova sol. 3 (l. 4,38) suprascripto Bonacorso pro eius merito et fatiga quam habuit occasione faciendi racionem Savoldey Penchene consuli canevario suprascripte Vicinancie1; così in una assemblea del 1292 si fe’ la proposta, che venisse stabilito il da farsi occasione canevariorum quondam dicte Vicin. qui bona diete Vicin. receperunt et non designaverunt, e passò che si avessero ad eleggere due revisori, che abbiano soldi 10 imp. (l. 14,59) e facciano i conti entro due mesi2. La Vicinia aveva il suo Notaio, che teneva i verbali delle adunanze, e che pure non era gratuito, e inoltre dovea pagare una persona, che desse i tocchi alla campana per raccogliere la Vicinanza, o, come già vedemmo, pel secolo decimoterzo, che si recasse per le case dei Vicini a chiamarli per le guardie notturne e pei funerali. Nel 1291 alla Vicinia di S. Pancrazio occorse un archebancum ad reponendum scripturas, e la spesa relativa ci presenta un nuovo saggio di forme dialettali di quell’epoca, ch’io qui presento allo studio di chi si occupa di questa importante materia. Fra l’altre cose adunque furono pagati sol. 7 et medium imp. (l. 10,95) pro solutione quatuor assidum

  1. Acta I qu. 1.
  2. Acta II q. 1.