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Vicini di S. Eufemia venne alla luce, non sono molti anni, atterrandosi alcune case a mezzo Via Solata; quella di S. Pancrazio non dovea essere lontana dall’attuale, ricostrutta in mezzo alla Piazza nel 15491, e l’altra di S. Michele dell’Arco si apriva sul fianco occidentale di questa chiesuola, come oggidì. Quelle di S. Agata, in Via di Corserola, di Antescolis, in fianco al lato di mezzodì della basilica di S. Maria, di S. Cassiano, nella via omonima, di S. Giacomo, pure a mezzo della via entro le nuove mura, ricordano ancora colla loro costruzione le prime fontane che il fiorente Comune distribuì nei varii punti della città e che assegnò a questi Vicinati perchè ne curassero la manutenzione a totale loro vantaggio.
Il Comune poi non volse solo il suo pensiero a quelli che abitavano entro la cerchia cittadina. Quindi quando nel 1203 permise ai Monaci di Astino di condurre al loro monastero la così detta Aquamorta, fece anche la riserva, che ipsi qui soliti sunt uti ipsa aqua habeant illam usantiam et ius habendi et tollendi et utendi aquam illam ut olim et tunc habebant et tenebant et utebantur2; laonde presso quel monastero essendosi costrutta una fontana, probabilmente a spese del Comune, nello Statuto del 1248 troviamo ordinato che il Podestà teneatur facere refici et meliorari et aptari fontem Vallis Astini que est prope Monasterium s. Sepulcri de Astino, unde vivunt homines ipsius Vallis et de Sudorno, ad expensas illorum quorum interest. Ita quod sufficienter homines illius