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chè la spesa avrebbe di troppo aggravato le Vicinie, non si credesse tenuto a concorrere esso pure talvolta negli oneri di quella manutenzione.

E i conti della Vicinanza di S. Pancrazio ci offrono esempi sufficienti per chiarire questa condizione di cose. Nel 1283 trovo spesi soldi 2 imper. (l. 2,92) pro occasione faciendi spazare fontanam1; nel 1286 den. 12 (l. 1,46) pro quodam labore che un tale fecit in fonte de Vicinancia2: nell’anno seguente den. 1 (l. 0,12) uni homini qui ivit in fontem per stopare (otturare) bochetos ipsius fontis pro eo quod ipsa aqua spargebatur, dal che si vede, che neppur qui l’acqua si attingeva, come un tempo, coi secchi calati nei serbatoio; e inoltre den. 4 (l. 0,49) uni homini qui vacuavit et spazavit ipsum fontem et accepit foris de ipsa fonte unum camollum3; nel 1291 den. 2 (l. 0,24) Castanee Scalvino pro aptandis (accomodare) lapidibus que sunt super canegium (canaletto) fontis qui est in ipsa Vicinancia donec ponerentur magistri ad conzandum (riattare) ipsum caniculum; item den. 1 (l. 0,12) in una candela operata (adoperata) quando fuit accepta aqua foras de ipso fonte ad soratorium (sfogatoio) quod est super Sorlaschum4; item den. 28 (l. 3. 41) pro solutione ad descohoperendum caniculum per quem decurrit aqua que exit de ipso fonte usque ad caniculum qui est in media via publica comunis Pergami; item den. 7 (l. 0,85) in una libra plumbi ad implombandum

  1. Acta I qu. 1.
  2. Acta I qu. 3.
  3. Acta I qu. 4.
  4. Si badi a questo nome locale, fin qui sconosciuto, che può aver dato nome alla nostra famiglia cittadina de’ Sorlasco; così essa non sarebbe venuta d’altro contado. V. Cor. Berg. p. 346.