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questo Saggio; mi limiterò ad accennarli, e dironne fra breve il motivo. Primi sono quelli che si trovano ancora nella parte vecchia dell’Archivio della Congregazione di Carità, un dì della Misericordia1. Appartengono tutti alla Vicinia di S. Pancrazio, e contengono deliberazioni e conti dal 1283 sin presso alla fine del secolo decimoterzo. Sono divisi in due fascicoli, formati ciascuno da alcuni quaderni; essi ci fornirono la messe più abbondante per la trattazione di questo subbietto. L’ab. Angelo Mazzoleni ne diede alcuni estratti in uno di quei volumi, che, nella frammentaria serie delle sue trascrizioni di documenti dall’Archivio della Misericordia, è segnato con M2; ma di tali estratti avrei potuto ben poco giovarmi, se almeno questa parte originale degli Acta non fosse sfuggita ai guasti che ebbe a subire quell’Archivio. Lo stesso Mazzoleni ci ha trasmessi alcuni estratti dei conti della stessa Vicinia spettanti al 1300, 1303 ed al 1318 nel libro A3. E questi pure scarsissimi; però quelli del 1318 potei completarli coi due quaderni, che fanno parte della raccolta del compianto mio amico prof. Antonio Tiraboschi, ora per lodevole cura del nostro Municipio passata alla civica Biblioteca, e che portano la intestazione: Hec sunt expense facte per d. Tadeum de Capitaneis de Scalve consulem et canevarium Vicinie s. Prancacii a die call. Ianuarii usque ad diem call. Iullii 1318 ind. 1; Hoc est receptum cet. con indicazioni identiche alle precedenti. — Ancora il Mazzoleni nello stesso libro A

  1. Un tempo Armad. 44, ora Cancell. 27.
  2. Ms. Φ, II, 9 in Bibl.
  3. Ms. Ψ, V, 8 in Bibl.