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buella di Valle Seriana1; ma la manutenzione era stata accollata ai Comuni, che la fiancheggiavano2; qui invece ci troviamo di fronte a spese di semplice manutenzione addossate alle Vicinie per vie, che, come quella, correvano al di fuori della città e dei borghi, onde dobbiamo ammettere in questo periodo una confusione di cose, che nè prima, nè poi ebbe vita nelle nostre consuetudini.

E questo non basta. Il Podestà per sè o col mezzo de’ suoi giudici era tenuto da speciale giuramento ad esaminare tre volte all’anno il ponte romano di Almenno, ed ove occorresse, a farlo riattare3. In principio del secolo decimoterzo dovea essere mantenuto dai Vicini di Almenno, perchè questi in una carta del 1208 o del 1209 aveano dovuto fare un mutuo di lire venti honorum denariorum imperialium pro ponte de Lemine4, mentre negli Aiti del 1283 della Vicinia di S. Pancrazio è segnato il pagamento al Canevario del Comune di Bergamo di lire 4 e mezza imperiali (l. 131,31) imposte ipsi Vicinancie pro comuni Pergami occasione reformationis pontis de Lemine, e così ivi si citano altri pagamenti per lo stesso oggetto5, come pure nello stesso quaderno si trova registrato un pagamento di 12 denari (l. 1,46) fatto nel 1275 exactori tallie pro ponte de Primullo (Prèmolo) imposite ipsi Vicinancie occasione soprascripti pontis de Primullo6.

  1. Stat. di Vertova § 105 p. 51 Rosa.
  2. Stat. cit. a. l. c.; Stat. 1353, 16 § 58.
  3. Stat. 1248, 15 § 52 — Stat. 1331, 15 § 54.
  4. Arch. Capit. M. 10.
  5. Acta I qu. 1.
  6. Acta a. l. c.