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zione della imposta addizionale, se tanta ingerenza aveano nel riparto della principale. Ed invero, dal breve sunto di una serie di atti dataci dal Mazzoleni veniamo a comprendere, primamente che, come in generale per l’altre imposizioni, anche quella del Sale morto si distribuiva per Vicinie; che ognuna di queste, per una tale tassa, avea anche il suo appaltatore od esattore; che da ultimo, quando nella Vicinia vi fossero stati degli esenti da siffatta gabella, spettava al Comune di compensare quell’appaltatore per il di più di cui era stato caricato, non essendosi tenuto conto di tali esenzioni1. Ecco il sunto di questi atti: Die 9 Martii 1374. In hospicio comunis Pergami olim combusto2 et noviter refecto in quo moratur d. Petrus de Vicecornitibus de Mediolano Pergami Potestas — in publico Consilio novem Deputatorum super intralis et expensis comunis Pergami — lecta peticione — Belebonus filius et procurator Iacobi de Terno petit et requirit quod ipse Iacobus accepit ad incantum Dacium salis seu additionis salis quod nuncupatur Dacium salis mortui sol. 48 d. 6 pro pensione Vicinie s. Michaelis de Puteo Albo incepti cal. Marcii anni 1368 et finiti ultimo Februarii 1369 in qua Vicinia omnes infrascripti de Bucellenis taleati erant in infrascriptis quantitatibus — et quia emanate fuerunt per magnificum d. Redulfum Vicecomitem littere tenoris infrascripti cet. e qui segue lettera di esenzione dal dazio del sale per Giovanni Mafeis di Zo-

  1. Per il contratto del 1356, quando si fosse trattato di Comuni esenti, come Martinengo, Romano o di altri dichiarati tali, la perdita andava totalmente a carico dell’appaltatore. Contract. dacii salis. cit.
  2. Bruciato la sera del 6 Maggio 1360; Memor. Benv. de Bonate.