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dovea consegnare al Conduttore un ruolo delle famiglie dipendeva da ciò, che non era obbligatorio il ritirare dalla Canova la quantità di sale tagliata fra i Vicini; chi però non lo faceva, era soggetto ad una multa di un tanto al mese per ogni unità di peso o di misura, più a corrispondere all’appaltatore un prezzo, di non molto inferiore a quello generalmente stabilito, sulla misura assegnatagli di sale, senza che questo gli venisse consegnato1. E siccome quei della città e borghi ricevevano il sale direttamente dalla Canova, così i ruoli viciniali passati agli appaltatori servivano di base per la determinazione delle multe e della somma da corrispondere sulla quantità di sale non levata.

Questa gabella fu tra quelle che sotto il dominio de’ Visconti furono lasciate al Comune2, ma divenne essa stessa la base di nuove reimposizioni per sopperire ai bisogni dello Stato. Imperocchè, quando si presentassero urgenti e straordinarie necessità, di fianco al dazio del Sale vivo venne introdotto anche quello del Sale morto, così detto perchè la somma occorrente veniva ridotta ad un prezzo aliquoto per ogni unità di peso o di misura del sale, e quindi dalla assegnazione alle Vicinie cittadine ed ai Comuni rurali si discendeva alla determinazione della imposta per ogni singola famiglia. In ultima analisi, mentre il Sale vivo era quello che si somministrava effettivamente secondo un prezzo, che era misurato sul reddito richiesto dallo Stato e sul gua-

  1. Contr. cit. e Celestino I, 242, che confuse questo col Sale morto di cui dirò fra breve.
  2. Rovelli III, 1,45.