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ancora dove il pagamento di soldi 19 den. 1 med. 1 è detto essersi eseguito pro fodro — super estimacione tercie partis librar. 11000 in quibus extimatum fuit suprascriptum Monasterium (Astini) in tribus viccis (vicibus) ad racionem cet.1. Ma per quanta accuratezza si intendesse di porre in queste operazioni, è aperto, che se l’estimo abbracciava tutti indistintamente i beni del cittadino, tanto più le variazioni annuali doveano essere frequenti e notevoli, onde in fin dei conti le cifre definitive d’estimo per ogni singola Vicinia e per ogni singolo Comune del contado non venivano che ad essere cifre figurative, che davano norma soltanto al Comune di quanto nei rapporti di tutto l’estimo comunale, avrebbe dovuto imporre ad ogni Vicinia per far fronte a’ suoi bisogni, e nulla più. Ed era qui che cominciava l’opera dilicata dei talliatores fodri, perocchè essi, per ripartire fra i Vicini l’importo complessivo stabilito dal Comune, doveano procedere ad una revisione dell’estimo della loro circoscrizione, e in base a questa determinare le quote d’ogni famiglia. Che il risultato complessivo di questa operazione concordasse o no coi risultati complessivi dell’estimo precedente, dei quali era già

  1. Pergam. in Bibl. n. 2213. Tengasi presente, che il catasto generale era fatto in base alle dichiarazioni giurate dei contribuenti (Rovelli II p. CLXXVI; Ronchetti IV, 127; Pertile II, 1, 474 seg.), e che quindi i talliatores fodri, od extimatores, non entravano in campo che quando si trattava del riparto dell’imposta fra i contribuenti d’ogni singolo Comune o di ogni singola Vicinia. Si deve però ammettere una eccezione nel 1203, nel quale anno, stando alla bolla di Innocenzo, il Comune deputò stimatori pro sue voluntatis arbitrio extimantes (Finazzi d. Cod. Dipl. p. 54); il che parrebbe escludere deposizioni giurate delle parti. Non sappiamo come fosse avviato nel 1211 questo catasto generale a Milano (Corio I, 349).