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pro pluribus defectis fodrorum impositorum Vicinis ipsius Vicinancie tempore potestatie d. Facini de Strata de Papia quondam potest. comunis Pergami1, dove se defectus si deve intendere per la quota non pagata, come parrebbe da altro passo, vediamo che, al pari di quelle di Novara, la Vicinia rispondeva anche di queste quote. E come vedemmo che i Comuni rurali aveano i loro talliatores fodri, così anche nei conti di questa Vicinia troviamo dati soldi 15 (l. 21,89) a tre persone pro eorum merito et fatiga et salario quem habuerunt in dividendo fodrum inter Vicinos ipsius Vicin. tempore Nicholay Quirini de Venezziis potest. Pergami2.

L’estimo dei beni, come è naturale ad ammettersi, non si rinnovava ogni anno3, ed anche i nostri documenti ci mostrano, che molte imposizioni furono poste sopra estimazioni precedentemente fatte4. S’aveva cura poi che gli estimatori si dividessero in due o tre bine, delle quali ciascuna facesse la stima per conto proprio; la media, che ne risultava, si teneva per l’estimo definitivo. Con ciò parmi di poter spiegare espressioni, quali quelle, che si trovano in nostri documenti, dove si ha: libr. 11 sol. 1 den. 4 imp. super extimacione libr. 466 sol. 13 den. 4 imp. ad racionem den. 6 imp. super qualibet libra pro extimacione libr. 1400 imp.5, e meglio

  1. Acta I qu. 1.
  2. Acta a. l. c.
  3. Pertile II, 1, 477.
  4. Arch. Capit. C 5. L 17 dove sonvi molte ricevute di fodri.
  5. Perg. in Bibl. n. 1855. La somma di l. 466 s. 13 d. 4 è esattamente la media di tre somme, che complessivamente dieno l. 1400. E la cosa è meglio posta in evidenza nel seguente documento.