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bero ancor più sotto il disordinato governo dei Visconti nella seconda metà del secolo deciquarto. Fa veramente pietà il vedere da quei conti a quali esigenze andasse soggetta nel 1372 la sola Vicinia di S. Grata. Questa pure dovette mandare a Guastalla e più a Modena de’ guastatori per quelle due bastie, che Bernabò voleva erigervi1; ed a sostenere quella spesa dovette ricorrere ad un mutuo. Quindi in quei conti troviamo che il Console canepario recepit mutuo libr. 12 sol. 4 occasione solvendi partem tangentem de illis duobus guastatoribus qui precepti fuerunt — debere mitti Guastallam et hoc die 19 Madii. Inoltre recepit die 27 Iunii libr. 26 sol. 8 prestitos de occasione guastatorum missorum per Viciniam ad exercitum contra Mutinam, a cui si contrappone quanto fu dato pro duodecim guastatoribus, magistris duobus a lignamine quos manutenere debebat nomine diete Vicinie et hoc pro solucione dierum triginta inceptorum die 29 Iunii ad rationem sol. 12 pro quolibet guastatore et sol. 15 et medium pro quolibet magistro et pro quolibet die2. E nel seguente anno 1373 la stessa Vicinia, insieme alle altre, ad ogni momento è obbligata mandare guastatori e lavoratori all’esercito di Mapello e di Valle S. Martino3, a fornirne per la erezione di quella bastia sul monte Miliono, che al luogo suburbano lasciò il suo nome, ed oltre a ciò a provvedere di manganelle e di mar-

  1. Corio II, 250; Murat. Annal. 1372.
  2. Arch. Capit. canc. II.
  3. V. la lettera di Bernabò Visconti a Lodovico Gonzaga del 23 Settembre 1373: Habuimus castrum Mapeli et monasterium Pontide que tenebant inimici nostri cet.; Osio Cod. Dipl. I n. 108.