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CINO DA PISTOIA

XXXVIII


     La bella donna, che ’n virtù d’Amore
Per gli occhi mi passò dentro la mente,
Irata e disdegnosa spessamente
Si volge nelle parti ’v’è lo core,
     5E dice — S’io non vo di quinci fore,
Tu ne morrai, s’io posso, tostamente. —
E quei si stringe paventosamente,
Che sente bene quant’è il suo valore.
     E l’anima che intende este parole
10Si lieva trista per partirsi allora
Dinanzi a lei che tant’orgoglio mena:
     Ma vien dinanzi Amor, che glie ne duole,
E dice — Tu non te ne andrai ancora; —
E tanto fa ch’ei la ritiene a pena.



XXXIX


     Una donna mi passa per la mente
Ch’a riposar se ’n va dentro nel cuore;
Ma trova lui di sì poco valore,
Che della sua virtù non è possente;
     5Sì che si parte disdegnosamente,
E lasciavi uno spirito d’amore;
Ch’empie l’anima mìa sì di dolore,
Che viene agli occhi in figura dolente
     Per dimostrarsi a lei, che conoscente
10Si faccia poscia degli miei martìri;
Ma non può far pietà ch’ella vi miri;
     Per che ne vivo sconsolatamente;
E vo pensoso negli miei desiri.
Che son color che levano i sospiri.




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