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CINO DA PISTOIA

Nè tanto ben tutto tener celato,
5Che fora in me perduto; e di ragione;
Se io più d’altro amante
Non dimostrassi l’amoroso stato,
Ove Amor m’ha locato
Con voi, madonna di tutt’onoranza.

DONNA

     10Gentil mio sir, lo parlare amoroso
Di voi sì in allegranza mi mantene,
Che dirvel nol porìa: ben lo sacciate.
Perchè del mio amor sete gioioso,
Di ciò grand’allegria e gio’ mi vene;
15Et altro mai non haggio in volontate,
For che ’l vostro piacere
Tutt’ora fare e la vostra voglienza.
Aggiate providenza
Voi di celar la nostra disïanza.



XXXI


     Io prego, donna mia,
Lo cuor gentile ch’è nel vostro core,
Che da Morte e d’Amore
Mi campi stando in vostra signorìa.
     5E per sua cortesìa
Lo può ben fare senza uscirne fuore;
Chè non disdice onore
Sembiante alcun che di pietate sia.
     Io mi starò, gentil donna, di poco
10Ben lungamente in gioia;
Non sì che tutta via non arda in foco:
     Ma standomi così, pur ch’io non moia,
Verrò di rado in loco
Che dello mio veder vi facci noia.




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