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GIOSUE CARDUCCI

sue stampata da Cesare Tonto sul cadere del secolo XV: ma la stampa è più difficile a rinvenire che non i codici: nè veramente quei versi meritano tante ricerche. — Il sonetto d’Incerto fa sèguito per l’argomento alla canzone politica da noi riprodotta; e mostra che la idea di Giovanni Galeazzo avea partigiani in Italia. Ma la morte fece riporre la corona che quell’ambizioso avea preparato per fregiarsi del regno d’Italia nella vinta Firenze.

Di Sinibaldo perugino «non si trova notizia (scrive F. Trucchi che ne pubblicò l’unica canzone a stampa). Dalla sua maniera di dettare si può argomentare che fiorisse intorno al finire del trecento, tempo in cui erano ancora in gran voga queste poesie mistiche e allegoriche al modo di Cecco d’Ascoli... e dello stesso Dante.»

Meglio conosciuto per la corrispondenza d’amicizia e di lettere ch’ebbe col beato Giovanni dalle Celle e col teologo Marsigli, e più ancora pei carichi sostenuti nella sua repubblica, è Guido del Palagio di nobilissima famiglia fiorentina. Fu ambasciatore del Comune al re d’Ungheria nel 1380, a Genova nel 91, al Visconti nel 95, ai Veneziani nel 98; fu dei Dieci di guerra nel 1388 e nel 95; gonfaloniere di giustizia nel 94: ed ebbe famigliarità coi conti di Battifolle, d’uno de’ quali pubblicammo gentilissime rime. E alla sua Firenze, dopo servitala con ogni opera di cittadino, parla il degno repubblicano con ardore d’innamorato nella bella canzone, unica di lui a stampa.


XII

Avvertenza.


Con la quale e con le laudi di Firenze, madre e nutrice della forte e bella arte antica italiana, ci piace terminare la nostra scelta. Dove non hanno luogo nè i poemetti allegorici e narrativi, nè i cantici e le laude spirituali, nè le canzoni a ballo e altri versi musicali di poeti men noti o anonimi o incerti: perchè di questi tre gene-



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