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FRANCESCO VANNOZZO



I


IN LODE DI CANE DELLA SCALA

signor di verona


     Era tra mezzo l’alba ed il mattino,
Quando si risvegliò la stanca mente
Per tema d’un serpente
Ch’era su ’l monte dove i’ mi trovai,
5Qual s’adizzava con un fier mastino:
Ond’io lontano e fuor da tutta gente
Con piè dubbio e tremente
Giuso nel pian mi trassi e non passai.
Poscia di fiori in un bel prato entrai;
10E lì sedendo appresso un chiaro fonte,
Con bella ed alta fronte
Giunse come saetta
Tutta soletta una donna correndo,
Cotai parole vêr di me dicendo
15     — Qual se’ tu che sì pronto alla fontana
T’accosti in atto semplice e sinestro?
Per questo loco alpestro
Qual è colui che i tuoi passi consiglia?
Qui non dimora Venus o Dïana;
20Qui non è di delizie ben terrestro:
E chi non è ben destro,
Senza tornar, leggermente periglia,
Ma poï che di te pietà mi piglia,


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