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FRANCO SACCHETTI |
— Più si contenta ciascuna di noi
Andar dietro alle mandre alla pastura,
Che non farebbe qual fosse di voi
D’andare a feste dentro vostre mura.
25Ricchezze non cerchiam nè più ventura
Che balli canti e fiori e ghirlandelle. —
Ballata, s’i’ fosse come già fui,
Diventerei pastore e montanino;
E prima che io il dicesse altrui.
30Sarei al loco di costor vicino;
Et or direi Biondella et or Martino,
Seguendo sempre dov’andasson elle.
XLII
Fra ’l bue l’asino e le pecorelle
Per un boschetto van due pasturelle.
Com’elle vanno lor bestie guardando,
Così loro una vecchia cruda guarda
5Filando dietro a loro e borbottando,
E con un fiero volto altrui riguarda:
Par ch’ella sempre con invidia arda:
Diavolo assembra a vederla fra elle.
Dicendo — Anda, arri — con amore,
10Una di lor ch’è sì piacevoletta
Sì dolcemente m’ha ferito il core,
Che lei seguir mia vita si diletta:
Ma, lasso!, quando vo vêr lei più in fretta,
La vecchia giugne e mena le mascelle.
15 L’altra m’assembra tanto d’amor vaga
Quand’ella dice — Omè, Biondella mia!
Rossella! Ricciutella!, — che mi appaga
Come se fosse dolce melodìa:
Ma quando a lei mi appresso, allor s’invìa
20Vêr me la vecchia con la crespa pelle.
Non fo sì picciol busso che non senta,
Nè tanto son di lungi che non veggia:
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