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FRANCO SACCHETTI

Per altro modo già mai non si spasta
La grande infamia dove tanto corre.
Ancor è tempo a buon incendio porre.
95Se non che, come già fu spento e schiuso
Tra gli altri del catalogo Lïone,
Acciò che di sì pessimo non parli;
Così lui veggi in piggior condizione,
Il nome suo in terra esser deluso,
100Conquiso il corpo, et ogni ben mancarli,
E ’n fine nell’abisso gire al fondo,
Chiamato essendo Papa Guastamondo.


(Dalla Miscellanea, ecc., di F. Corazzini; che ricavò questa canzone dal cod. magliab. 852, pal. 4.)



XXX

per la morte

(1378)


     Ora è mancata ogni poesìa
E vote son le case di Parnaso,
Poi che morte n’ha tolto ogni valore.
S’io piango o grido, che miracol fia,
5Pensando che un sol c’era rimaso
Giovan Boccacci, ora è di vita fore?
Cagion del mio dolore
Non è perchè sia morto;
Ch’io mi dorrei a torto,
10Perchè chi nasce a questo passo giugne:
Ma quel duol che mi pugne
È che nïun riman, nè alcun viene
Che dia segno di spene
A confortar che io salute aspetti;
15Perchè in virtù non è chi si diletti.


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