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rime

125Ma tutti in uno animo e talento
Vuol ch’ogni nome tuo divenga spento.
     Canzon, tu puo’ cantar per l’universo
Che di Fiorenza valorosa parli,
La qual contro al diverso
130Popol di Pisa nel sessantadue
Si mosse per punir l’opere sue.


(Dalla citata Miscellanea di cose inedite o rare per F. Corazzini.)



XXVII

Canzone distesa che Franco Sacchetti fece quando Urbano V e Carlo di Lucimburgo passarono di concordia a Firenze l’anno 1365.


     Non mi posso tener più ch’io non dica,
O pontefice al mondo quinto Urbano
Et o re di Buem Carlo monarca,
Considerando quanto fu amica
5Vostra assembranza a ciascheduno umano
Quando là foste ove ’l Rodano varca.
Cantava Roma il Ducato e la Marca
Romagna e l’altra Italia in questo tempo:
Da po’ che ’l spirto e ’l tempo
10Vidon d’accordo, ognun dicea — Rifatto
Sarà ciascun latino e messo in pace,
Ogni lupo rapace
Sarà da questi due tosto disfatto;
Poi oltremar terranno il cammin dritto
15A conquistar le terre dell’Egitto. —
     Dogliosi stavan ciaschedun tiranni,
Popoli e Comun facean gran festa,
Stava il buon forte, e ’l reo forte tremava:
Altri scacciati fuori co’ lor danni
20Delle lor terre eran diverse gesta,
Ch’alle paterne mura ognun sperava:
La mercanzïa tutta n’esaltava:
E que’ che ciò non avesse creduto


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