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ANTONIO PUCCI

     E del passato non veggon più lume,
Le lor promesse non hanno radici;
14E straccian di memoria ogni volume.
                         Deh fa’ che tal costume,
Caro compare mio, non regni in te;
17Ma se tu puoi, ricòrdati di me.



XIII


AD UNO DE’ PRIORI

suo amico


     Loda e ringrazia Iddio principalmente,
Difendi il ben comune a tuo potere;
E co’ compagni tuoi sia d’un volere,
4E servi chi domanda giustamente;
     Dal disservir ti guarda grandemente;
E se prometti, voglilo attenere;
Sia temperato al mangiare ed al bere;
8Parla di rado e sempre onestamente:
     Quando proposto sei, se vogli onore,
Non metter cosa illecita a partito;
11Chi men sa dir fa’ tuo risponditore;
     E di quel del Comun non far convito:
Nè amistà ti vinca nè timore:
14Ser Poltra sia da te sempre sbandito:
                         E non sia tanto ardito
Che tu riveli altrui quel ch’è credenza:
17La fava vendi sempre a coscïenza.


(Da Poeti antichi dell’Allacci, ediz. cit.)


XIV


     Ahimè, Comun, come conciar ti veggio
Sì dagli oltramontan sì da’ vicini
E maggiormente da’ tuoi cittadini,
4Che ti dovrìen tenere in alto seggio!


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