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ANTONIO PUCCI

     E le vezzose e picciole mammelle
Appaion sopra’ panni rilevate,
Non soperchio, pensate,
68Ma quanto alla lor forma si chiede;
     E chiaramente si conosce e vede
Che quel rilievo per durezza fanno:
E sopra ogni panno
72Non è ’n cintura di soverchio grossa.
     Le braccia corrispondon, carne ed ossa,
Con debita grandezza, e le sue mani
A tutti i corpi umani
76Passan purificate d’ogni vena:
     Ciascuna è, quanto e’ si convien, piena,
Con dita convenevoli e sottili
E coll’unghie gentili
80Scarse: e ha le dita dell’anella ornate.
     Corpo composto con soavitate,
Corrispondente di drieto e dinanzi,
Sicchè mi par che avanzi
84L’altre più che la seta fra le strambe.
     Formate ha per ragion le belle gambe,
Polpute, senza pel, candide e bianche,
Corrispondenti all’anche
88Ed altre parti che dïanzi diedi:
     Ed ha lattati e piccioletti piedi
Senza nocchi, diritti ed appuntati,
Che paiono, spogliati
92Nelle pianelle, una vezzosa cosa.
     E po’ ch’ogni sua parte è grazïosa,
Quella che sta per onestà coperta
Debb’esser molto certa
96Ogni persona ch’ella avanza il tutto,
     Dando a cui si conviene il dolce frutto.
E volend’io pienamente trattare
Del suo gentil parlare
100E d’ogni suo adorno e bel costume,
     Troppo sarebbe lungo il mio volume.
Ma pur dirò ch’e’ costumi di Francia
Tutti sono una ciancia
104A petto a que’ di questa donna vaga;


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