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BUONACCORSO DA MONTEMAGNO

X


     Gli occhi soavi, al cui governo Amore
Commise miei pensieri e ’l viver mio,
Che già col raggio lor benigno e pio
4Mi facevan soave ogni dolore;
     L’ostro e le perle, che con tant’odore
Movean leggiadre parolette, ond’io
Trovai conforto al mio duolo aspro e rio
8Ov’io solea gioir con tanto ardore;
     Mi sono or lungi: e nel cammino amaro
Fu sol conforto alla mia stanca vita
11La rimembranza della vostra fede.
     Anima pellegrina, ogn’altra aita
È nulla a me, se non l’esservi caro;
14Nè saprei domandarvi altra mercede.




XI


     Poi ch’a quest’occhi il gentil lume piacque
Sanza ’l qual cieco al mondo ancor sarei,
Vissuto son fin qui de’ danni miei
4Cantando, nè mai poi mia lingua tacque.
     Oimè, quanti arbuscei, quante dolci acque,
Quanti monti hanno udito i versi miei!
E tu, sacro terren, saper te ’l dèi,
8Sacro terren dove mia donna nacque!
     Ma, se mai per cantar le labbra apersi,
Or ne’ versi d’amor piango e sospiro,
11Lontan vivendo dal mio vivo sole;
     E mentre gli occhi al bel paese giro
Dove i colpi d’Amor primi soffersi,
14Il cor s’adira e star meco non vuole.




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