Pagina:Le Rime di Cino da Pistoia.djvu/316

GIOVANNI BOCCACCI

     Poscia nell’Antenòra ivi vicina
Tra gli altri dolorosi vide il Bocca
207E di Gian Soldanier l’alma meschina,
     Ed altri molti ch’ora a dir non tocca,
Siccome l’arcivescovo Ruggieri
210Ed il conte Ugolino anima sciocca.
     Più oltre andando pe’ freddi sentieri
Spiriti trova nella Tolomea
213Giacer riversi ne’ ghiacci severi:
     Quivi raccolta l’alma si vedea
Di Branca d’Oria e di Frate Alberico
216Che senza pro de’ frutti si dolea.
     Appresso vede l’avversare antico
Nel centro fitto; et Juda Scarïotto
219E Cassio e Bruto di Cesar nemico
     Nell’infima Giudecca star di sotto.
Quindi pe’ velli del fiero animale
222Discendendo e salendo, il duca dotto
     Lui di fuor tira da cotanto male
Per un pertugio, onde le cose belle
225Prima rivede: e per cotali scale
     Usciron quindi a riveder le stelle.



Argumento al «Purgatorio»


     Per correr miglior acqua alza le vele
Qui lo autore, e seguendo Virgilio
3Pe’ dolci pomi sale e lascia il fele.
     Caton primier fuor dell’eterno esilio
Trovano, e, suo parlare procedendo,
6Poi danno effetto al suo santo Consilio.
     Su la marina vede discendendo
Nell’aürora più anime sante
9E ’l suo Casella; al cui canto attendendo
     Mentre l’anime nuove tutte quante
Givan con lor, rimossi da Catone,
12Fuggendo, al monte ne giron avante.


— 310 —