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GIOVANNI BOCCACCI

XXII


     Volgiti, spirto affaticato, omai
Volgiti, e vedi dove sei trascorso
Del desìo folle seguitando il corso,
4E col piè nella fossa ti vedrai.
     Prima che caggi, svégliati: che fai?
Torna a colui, il quale il ver soccorso
A chi vuol presta e libera dal morso
8Della morte dolente alla qual vai.
     Ritorna a lui; e l’ultimo tuo tempo
Concedi al meno al suo piacer, piangendo
11L’opere mal commesse nel passato.
     Nè ti spaventi il non andar per tempo;
Ch’ei ti riceverà, vêr te facendo
14Quel che già fece all’ultimo locato.




XXIII


     Era sereno il ciel di stelle adorno,
E i venti tutti nelle lor caverne
Posavan, e le nuvolette alterne
4Risolute eran tutte intorno intorno;
     Quando una fiamma più chiara che ’l giorno,
Rimirand’io alle cose superne,
Veder mi parve per le strade eterne
8Volando fare al suo loco ritorno,
     E di quella vêr me nascer parole,
Le quai dicean — Chi meco esser desìa
11Benigno esser convien et ubbidiente
     E d’umiltà vestito; e s’altro vuole
Cammin tener, già mai meco non fia
14Nel sacro regno della lieta gente.




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