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GIOVANNI BOCCACCI |
XI
Amor, dolce signore,
Poi c’hai il nostro cuore in tua balìa,
Per dio, fanne contente.
Tu se’ nostro signor caro e verace,
5E noi così volemo;
Tu se’ colui che ne può render pace
Nel gran disìo che avemo.
Però quanto potemo
Preghiam tua signorìa,
10Che in vêr di noi si porti umilemente.
Noi siam qui giovinette, e tu il ti sai
Che poco di gravezza
Che noi sentiam ci par sentire assai.
Però la tua grandezza
15A chiunque la sprezza,
Signor, fálla sentire;
Chè a noi non cal, che siam tue veramente.
Fa’ sentire a coloro il tuo valore,
Che si fanno chiamare
20Innamorati senza farti onore:
Chè se tu fai provare
Lor quanto tu puoi fare,
Saranno innamorati;
E noi ti loderem più degnamente.
25 Noi ardiam tutte per la tua virtute
Nel tuo cocente foco.
Per dio, mercè! deh, donaci salute
Anzi che mutiam loco!
Chè già a poco a poco
30Per te ci consumiamo,
Se tu non ci soccorri tostamente.
Fa’, signor nostro, gli animi pietosi
Degli nostri amadori;
Raffrena alquanto i lor atti orgogliosi
35Con più aspri dolori
Che non hanno ne’ cori;
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