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RIME

I’ dico in rete
60Non di mura o parete, — ma di ferro.
Ed il monte del ferro1
Fa già chiocciar il ferro
Alla città del ferro2 e a’ suffragani
Colle man de’ paesani
65E di molti più strani.
E la cicogna3 rivorrà la torre
Con quelli dalla Torre,
Perchè vi vuol su porre — i cicognini.
Al tempo de’ pulcini
70Vedrai fatti gli uncini;
Ed i pulcin fatti pollastri,
E di guerra far mastri,
E tagliar volpi lupi e leopardi
E di molti Lombardi.
75E tal crederà tardi
Esser venuto, e fia assai per tempo.
I’ veggo assai per tempo
Di te fatto cornacchia:
Dico cornacchia
80Che si vestì, fu già, dell’altrui penne;
E quando a corte venne
Degli uccelli, convenne — pur cantare;
Vedendola gracchiare,
Ciascun l’andò pelare — delle sue penne.
85Questa favola intenda
Chïunque ha fatto co’ graffi e co’ morsi,
Chè io veggo gli orsi
Pigliar dentro le tane:
Osti agguati e gualdane
90La giustizia di Dio ti mena all’uscio.
In male serra l’uscio
Colui c’ha dentro all’uscio
Quel che fa la mostarda.
Questa mostarda

  1. Il monte del ferro: ciò è la Magna.
  2. La città del ferro: ciò è Milano.
  3. La cicogna: ciò è Crema.

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Rime di Cino da Pistoia e d’altri del sec. XIV,

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