E poi con senno e colla forza immensa 152Farai di Francia quel ch’altri non pensa.
Ohi, Unghero signor con bruna vesta,
Per lo crudele strazio de’ Pugliesi,
Di gran potenzia tu hai fatta inchiesta 156Per visitar con gli dolori accesi
Col fuoco e colla spada e con tempesta
I falsi traditor ma non offesi;
E gli occhi aperti tien contra Vinegia 160E contra ’l gran pastor che ti dispregia;
Le penne cresceranti sì dell’ale,
Che ti faranno al primo colpo stanco,
E sol per un che non sarà leale, 164Che ti verrà di una promessa manco;
Non che senza vendetta stia tal male;
E tu ti rimarrai col valor franco
Dando sostegno in fino a primavera; 168Poi di Puglia farai tua voglia intera.
O rei Pugliesi diversi e crudeli,
O Giovanna reina dolorosa!
Lungo tempo credete che si celi 172La giustizia di Dio ch’or è nascosa?
O di Puglia reali amari e feli!
Ciascuno che costà vuol aver posa
Sanza poter vi state contumaci, 176E siete più che mai lupi rapaci.
Fra voi vien fiamme pestilenza e ferro,
Morte e languore e uccisïon per forza,
Scandolo grande con zenzaria et erro, 180Fin’ all’ossa levandovi la scorza;
E quando avrete la coda nel cerro,
Per coscïenza tal mal non s’ammorza;
Chè più città vi fieno al pian ridutte, 184Ville e castella assai vi fien distrutte.
E tu, Giovanna, ti farai romita
Più per paura che per coscïenza;
Molti de’ tuoi perderanno la vita, 188Per far entro a’ lor nidi residenza;
E così Puglia rimarrà schernita
Con grande duol della papal potenza: