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ARRIGO DI CASTRUCCIO



     O Fortuna che tutto ’l mondo guidi
E fermi e fiacchi altrui com’a te piace,
Come consenti tu che questa pace
4Si faccia, ond’io non sappia ove m’annidi?
     Or qual sarà di noi che in te si fidi,
S’ogni speranza n’hai fatto fallace?
I’ veggio ben che ’n tutto ti dispiace
8Il nostro stato, e dell’altrui ti ridi.
     Tu hai fermato fede al Maremmano
Di farlo star di sopra su la rota,
11E cerchi alzarlo a stato più sovrano;
     E noi là giù con la mano alla gota
Tapini andar ci fai per monte e piano,
14Mal in arnese, calpestando mota.
     Grazia addomando al mio signor divino
16Ch’io veggia star com’io messer Luchino.


(Dal volume II, p. II, l. III dell’Ist. della volg. poesia del Crescimbeni, che lo trasse dal Chig. 580.)