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GRAZIUOLO DE’ BAMBAGIUOLI |
XXXIX
Della avarizia.
O Avarizia, inimica di Dio,
Tu hai sì strutto ’l mondo e fatto rio,
Ch’a mal tôrre e tener sol hai rispetto.
Ciò mostra ’l tuo effetto:
5Chè per cupidità d’esser signore
O d’acquistare onore
Città castello o terra,
L’un strugge l’altro d’onde nasce guerra,
La qual danna e diserta ogni valore.
XL
Qui si riprendono gli innamorati per lussuria.
O folli innamorati
Da dolce amaro alla morte guidati
Per un carnal desìo,
Lo vostro sommo ben è solo Iddio.
5Una dipinta immagine di terra
Vile vi lega e serra,
Che gentilezza nè virtù v’accende,
Ma solo a vizi et a viltà attende.
XLI
Del vizio dell’ira.
Ira, che da virtù sempre è divisa,
È sì folle e perversa,
Che ’n sè non vede mai nulla ragione:
E per tal passïone
5Giudizio in se riversa,
Che ’n vecchio e ’n giovin falla ogni stagione.
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