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GRAZIUOLO DE’ BAMBAGIUOLI



XXXIII

Della temperanza.


     O Temperanza, donna dell'onore!
Tu reggi sempre di ragione il freno,
Tu tieni il mezzo ch’è tra ’l più e ’l meno;
Però si trova l’uom con più valore,
5El qual più t’ama; e chi segue ’l furore
Ed a disordinato esser s’accosta,
O quanto caro costa!
Ch’ogni nemico di cotal virtude
Con doglia e con sospir sua vita chiude.



XXXIV

Della lealtà del buono suggetto al suo signore.


     Discreto servo fa leale omaggio;
Perchè l’eterno raggio
Di fede e di virtù sempre si accende
Al bene et all’onore,
5Onde far possa grande il suo signore.



XXXV

Per lo ben comune non si deve temere nè fatica nè morte.


     A far lo ben comune
Non si dee temere
Nè fatica nè morte;
Chè al singolar ciascun è tanto forte,
5Quanto è il valor di sua comunitade;
Dêssi osservar sopra ogni utilitade.



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