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quello, che lo spinse fu che un generoso disdegno ad inveire, e contro Cesare Borgia Duca di Valentino tiranno crudelissimo, e contro Angelo Poliziano letterato superbo, quantunque illustre, e¨· contro qualche altro Principe della Chiesa. In pietà poi e religione non la cedette ad alcuno. Eresse egli sulle rupi di Mergillina un tempio in onore del parto di Nostra Donna, cui edificò a lato un Collegio di Monaci col nome di Servi di Maria, ai quali assegnò l’annua reudita di 8000 scudi tratti dal suo; ed onorò con altro tempietto quel San Nazaro, nel cui giorno festivo egli nacque, e dal quale la sua famiglia trasse, come dicemmo, la denominazione .
Da ultimo le sue opere sono le seguenti. — I. L’Arcadia bell’intessuto di prosa e di versi, per il quale descrive un certo suo viaggio, che immagina fatto nell’antiche regioni d’Arcadia . Poesia pastorale più vaga di questa non s’intese giammai; e l’egloga quinta in morte del pastore Androgeo è un capo d’opera nel suo genere critici l’hanno ripreso per il troppo far uso di rime sdrucciole, ma la destrezza, con la quale si cava da quell’imbarazzo, genera più che noja diletto. — II. Il Parto della Vergine poema eroico in esametri, e diviso in tre libri. Incoraggito da Leon X, quel gran protettore degli uomini illustri, non venne a capo del suo lavoro (per motivo di soverchia incontentabilità, onde fu da taluno