di Somma, ch’or più non sussiste) mille passi discosto dalla casa della Marchesa Cassandra, per visitare la quale, benchè vecchio, non tralasciava ogni giorno d’intraprendere quel cammino. Intorno a questo tempo addivenne, che essendo in contesa Francesco I. di Francia con l’Imperatore Carlo V pel regno di Napoli, Filiberto Principe di Orange Generale di quest’ultimo, in un fatto d’arme facesse distruggere la diletta sua Mergillina, del che prese tanto dolore il Poeta, che al dire di Paolo Giovio, forse per lo troppo sdegno, ne venne a morte. Ma già prossimo all’ora estrema avendo inteso che quel fiero nemico delle Muse era morto in battaglia, erettosi sopra il gomito, protestò che ricevuta tal nuova più contento, moriva; e questo accadde in fatto nell’anno 1530, correndo il settantesimo secondo dell’età sua, e, per quanto si dice, nella stessa casa della Marchesana Cassandra, la sola che si prendesse cura, onde le mortali sue spoglie fossero onorevolmente sepolte nel tempio, che, vivendo, a Maria Vergine egli avea consacrato. Prima però se ne trasse l’effigie, la quale coronata d’alloro fu sovrapposta al magnifico monumento innalzato in suo onore nella chiesa stessa, per opera di Fra Giovann’Agnolo Montorsoli eccellente scultore fiorentino. Due medaglie parimenti di lui si conservano, nelle quali (come sta scritto nel Mazzuchelliano Museo T. I. p. 191) al dinanzi vi è il