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to, che nella naturale disposizione delle donne al piacere, massime in un paese ridente.
(122) Per dire la verità questo mi pare un pò troppo.
(123) Li Satiri, Dei Silvestri, erano, secondo i Poeti, uomini nella parte superiore, capre nell’inferiore. Il lor corpo era coperto di pelo, cornuto il capo, lunghe le orecchie. — Fauno era un Re degli Aborigeni, che, per aver favorito l’agricoltura, fu posto tra le Deità campereccie, e creduto padre dei Fauni, che aveano le corna, e i piè di capra, o di becco. — Silvano, Dio campestre, figlio di Fauno, che sotto la figura di Pane aveva le corna, le orecchie, e la parte inferiore del corpo a maniera di capra, era tutto nudo, e coronato di ellera. — Pane, il principale fra i numi agricoli: è così descritto da Silio Italico. Pun. lib. XIII
. . . . pendenti similis Pan semper et uno
Vix ulla inscribens terrae vestigia cornu. . . .
Cingit acuta comas et opacat tempora Pinus,
Ac parva erumpunt rubicunda cornua fronte:
Stant aures, summoque cadit barba hispida mento.
Pastorale Deo baculum pellisque sinistrum
Velat grata latus tenerae de corpore damae.
Nulla in praeruptum tam prona, et inospita cautes
In qua non librans corpus, similisque volenti
Cornipedem tulerit praecisa per avia plantam.
Quanto all’uso delle parole composte montivage, ondivago ec. rimetto coloro, che me ne facessero un carico, alla traduzione dell’Iliade del Salvini; alla lettera del Maffei premessa al primo libro della sua versione dell’opera stessa; alle ragioni, che su questo argomento ha messo in