Pagina:Le Pescatorie di Azio Sincero Sannazaro.djvu/151


147

Ne parla il Zacchia Quaest. VI. Tit. II. n. 17. Cosí lo Scipioni.

(111) Vedi n. 24.

(112) Vedi n. 77. 89.

(113) Vedi n. 80. 90.

(114) Il Pioppo è albero fronzuto, che gode di essere piantato in riva al fume. La favola narra, che le sorelle di Fetonte, piagnendo la disgrazia del loro fratello caduto nel Po, furono trasformate in quest’albero: forse perchè le rive di questo fiume ne abbondano. Il Pioppo era sacro ad Ercole, che delle sue foglie si formò una corona, quando dicese all’Inferno.

(115) Menalo è monte d’Arcadia sacro a Pane.

(116) Vedi n. 64.

(117) V. n. 48. 49. Ed è in relazione delle vicende in questi luoghi accennate, che qui pure, ricordando li suoi viaggi in Francia, parla del Varo, e del Senna. Il primo è fiume, che separa la Francia dall’Italia; nasce nel monte Cemelione nell’Alpi, e si scarica nel Mediterraneo. Il secondo ha la sorgente in Borgogna presso Chanceaux, passa per Parigi, capitale della Francia, e gettasi nell’Oceano.

(118) Sembrami che il pensiero qui nascosto sia gentilissimo, e voglia dire: or non si tratta di fare il piacer mio, per forza di venti, che t’abbiano rapito, come fece Borea di Orizia: nuovo Giove, io non trasporto te, ch’esser potresti una novella Europa, in estrania terra: solo da povero pescatore ti prego di accettare un dono, contento ancora, che dopo tu vada di me dimentica, ove più ti può riuscir grato.