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libro primo | 91 |
Avendo così pensato, O Chirati, egli disse, se così è, ammazzatemi voi per il primo e cercate! — Come fu fatto cotesto, ecco che egli fu trovato privo di gemme e gli altri quattro furono liberali. Perciò io dico:
Un prence intanto dalla scimia uccidesi,
Con l’aita d’un ladro i preti salvansi. —
Mentre questi due così parlavano fra loro, Sangivaca, come ebbe combattuto un’ora con Pingalaca, ferito dai poderosi artigli di costui, cadde morto a terra. Guardando allora quel morto, Pingalaca, tocco nel cuore dalla memoria delle sue virtù, disse: Oimè! come ho fatto male, io malvagio, ammazzando Sangivaca, perchè non v’è opera più trista del mancar di fede! Però è stato detto:
Intanto costui, nell’assemblea, è pur stato sempre lodato da me. Che dirò io ora nel cospetto degli altri? Però è stato detto:
Lamentandosi egli così, gli si accostò tutto contento Damanaca e gli disse: O signore, questo tuo costume è ben vile se ti addolori per avere ammazzato questo roditor d’erbaggi che ti tradiva! Ciò non si conviene punto ai monarchi, perchè è stato detto:
La vita ti minacciano con dolo,
Mandali pur, chè non è colpa, a morte.
E poi:
Ancora:
Che ora dicono il vero, or falso parlano,
Ora son aspre, or dolce ti favellano,
Or son pietose, or sono inesorabili,
Or sono avare ed or spendono e spandono,
Ora son larghe, or gran denari ammuc-
chiano.
- ↑ Che non sa cosa si faccia o non si faccia.