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90 | novelle indiane di visnusarma |
mente e cominciò a far con loro amicizia. Intanto, bene a proposito si suol dire:
Avendo adunque fatto l’amicizia, quei preti che avevano venduto quelle loro derrate, compraron gemme di gran prezzo, le quali quand’essi ebbero nascoste, sotto agli occhi dell’altro, dentro la polpa delle gambe1, si prepararono a ritornare al loro paese. Allora il Bramino malvagio, vedendo ch’essi si apprestavano a partire, restò turbato di molti pensieri nella mente. Oh! cotesti denari non si lasciano acciuffar da me! pensava. Ma io andrò con costoro, a un certo punto della strada darò loro del veleno, e come li avrò fatti morire, mi piglierò tutte le gemme. — Così avendo divisato, messosi a lamentar dolorosamente in loro presenza, disse: Voi dunque, amici miei, avete intenzione di partire e mi lasciate qui solo! L’anima mia che era legata a voi con la catena dell’affetto, tanto si è turbata al solo sentir parlare di separazione che non le è data pace in alcun luogo. Ma voi fatemi grazia e menatemi con voi come vostro compagno. — Avendo udito qulle sue parole, essi, tocchi nell’anima di pietà, partirono con lui per il loro paese. Lungo la via, mentre tutt’e cinque passavano per un villaggio, ecco che certi corvi cominciarono a gridare: Oh! oh! Chirati2, accorrete, accorrete! Giungono viandanti con gran ricchezze! Ammazzateli e togliete loro l’avere! — E i Chirati, come ebbero udito il gridar dei corvi, venendo in gran furia, tempestaron di bastonate i preti, tolsero loro le vesti e le frugarono, ma non vi trovarono alcun denaro. Allroa dissero: O viandanti, i corvi, prima d’ora, non hanno mai detto il falso, perciò presso di voi in qualche modo si deve trovare del denaro. Mettetelo adunque fuori, ovvero noi, come vi avremo ammazzati tutti, vi scorticheremo e cercandovi membro a membro, piglieremo il denaro. — Il prete ladro, quand’ebbe inteso così fatto discorso, così fatto discorso, così diviso nella sua mente: Se costoro, come avranno ammazzati questi preti e frugandoli nel corpo, si piglieranno le gemme, essi uccideranno me ancora. Perciò, facendomi loro veder per il primo a non avere alcuna gemma, io salverò i miei compagni. Perchè è stato detto:
O in questo giorno o al finir di cent’anni,
D’ogni vivo quaggiù morte è sicura.
E poi:
Chi per Bramini e per giovenche3 muore, Di questo sole il disco oltrepassandoGrado ha su in ciel d’altissimo splendore. — |