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72 novelle indiane di visnusarma

E ancora:


Un re che difende
I sudditi suoi,
Per dritto si prende
Il sesto de’ redditi.
Ma a torto quel sesto
Si prende da lui
Se i sudditi sui
Non cura difendere.
Quel fuoco, da corruccio suscitato
Di oppresse genti, sol si spegne allora

Che il buono stato e la famiglia, ancora
Dell’oppressor la vita ha consumato.

Di chi non ha congiunti
Congiunto è un re sovrano;
Di quei che occhi non hanno,
Pupilla è un re sovrano;
Di tutti quei che vanno
Del giusto per la via,
È veramente padre
Un re sovrano e madre.
Cura adoprando,
Il re difenda


Le genti sue,
Ove egli intenda
Ricchezze aver;
Di doni e onori
Sia largo come
Di freschi umori
Largo a’ suoi fiori
È il giardinier.
Come le molli e tenere
Erbette e le radici

Rendono al tempo debito
I frutti lor con cura custodite,
Così lor frutti rendono
Le genti ben guardate e ben nutrite.

Oro e grano,
Perle e carri
D’ogni sorta,
E qualunque
Altro oggetto
Pur che sia,
Al suo re sempre si dia
Dalla gente. —

L’aquila Garuda allora, avendo udito tutto ciò, afflitta per la sventura del picchio e presa dall’ira, pensò: Oh! questi uccelli hanno detto il vero! Perciò noi oggi andremo e farem seccare il mare. — Intanto ch’essa così pensava, sopraggiunse un messo di Vistiti e disse: O divino augello, io son stato mandato presso di te dal beato Narayana1, il quale, per faccende degli Dei, devo oggi andare alla città di Amaravati2. Però tu vieni tosto. — L’aquila Garuda, come ebbe inteso, rispose al messo con alterigia: O messaggiero, e che vuol farsi il beato Vistiti d’un miserabile servo come me? Ma tu ritorna e digli che si procacci in luogo mio un altro servitore per trasportarlo. Fàgli intanto il mio saluto. Perchè è stato detto:

Non serve il sapiente a quei che ignora
Le sue virtù, nè frutto alcun produce
Sterile campo, bene arato ancora. —


Il messaggiero disse: O Garuda, nulla di simile è mai stato detto da te contro il beato Visnù! Però dimmi quale ingiuria egli l’ha fatto. — Garuda disse: Il mare per la protezione che ha del beato Visnù, ha portato via le ova del nostro servitore il picchio. Perciò, se egli non punisce il mare, io non sarò mai più il suo servitore. Tale è il mio divisamento, e tu devi

  1. Visnù.
  2. La città degli Dei, sede di Indra.