Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
68 | novelle indiane di visnusarma |
Avendo udito tutto questo, il picchio disse: Cara mia, poichè tu mi stimi un fatalista, vedrai ciò che posso fare, perchè io col becco mio farò seccare questo furfante di mare. — La femmina del picchio disse: Oimè! a che una guerra col mare? Tu non puoi far guerra con lui. Perchè è stato detto:
Il presuntuoso che del suo nemico Non conosce il poter, dirittamenteA morte corre come la farfalla |
Il picchio disse: Cara mia, non dir così. Quelli che hanno virtù di potere anche se piccoli, superano i grandi. Perchè è stato detto:
Come oggi ancor contro la luna piena
Dritto sen va Rahù1 di tutta lena.
E poi:
E poi:
E poi:
Però io con questo mio becco farò seccare tutta l’acqua di lui. — La femmina disse: Caro mio, mentre il Gange, raccogliendo novecento fiumi, continuamente va scorrendo, e così fa l’Indo, come mai col tuo becco che non può contenere che una stilla d’acqua, asciugherai il mare che si riempie di ottocento correnti? A che questo tuo parlare, a cui non si può dar fede? — Il picchio disse: Cara mia.
Dal becco mio di ferro, oh! come mai,
I lunghi dì e le notti lavorando,
Non sarà questo mar tutto seccato?