Pagina:Le Novelle Indiane Di Visnusarma, UTET, 1896.djvu/74

66 novelle indiane di visnusarma

alla riva dello stagno, stavano con lei a raccontare certe storie di re, di sacerdoti e di sapienti, e poi, al tramonto del sole, se ne ritornavano al loro nido. Ma poi, con l’andar del tempo, quello stagno, per mancanza di pioggia, a poco a poco venne a seccare. Però i due cigni, afflitti di quel tristo caso, dissero alla testuggine: Amica, tutto questo stagno omai è diventato un pantano. Che dunque sarà di te? Noi intanto siam costernati d’animo. — Ciò udendo, la testuggine disse: Oh! noi non possiam più vivere per il manco dell’acqua! Si pensi intanto a qualche espediente! Perchè è stato detto:


Mai non si perda in tempo di sventura
La fermezza del cor, chè a lieto fine
Chi ha fermo cor pur giunge. In mar, se

[infranto

Ha il timone il nocchiero, osa pur sempre

Con quel suo legno valicar quel mare.

Pei consanguinei
E per gli amici,


Una sventura
Quando lor tocchi,
Con molta cura
L’uom sapiente
Fa quanto può.
Manu1 cotesto
Sentenziò.


Perciò si procacci da voi alcuna corda molto forte o un bastone leggero o altro, e si cerchi intanto uno stagno d’acque abbondanti, perchè voi, mentre io mi sarò attaccata a quel bastone leggero coi denti, sollevandomi dall’una e dall’altra estremità, mi portiate a quella palude. — I due cigni dissero: Amica, noi faremo così; soltanto tu devi far voto di non parlare; se no, tu cadrai dal bastone e andrai in pezzi. La testuggine disse: Davvero! che da oggi in poi, finchè andando per l’aria non si raggiunga quello stagno, io terrò il voto del silenzio! In sèguito di ciò, la testuggine, mentre andava per aria, vide giù abbasso una città, mentre gli abitanti, vedendola menata così per l’aria, con meraviglia dicevano: Oh! qualche cosa di simile ad una ruota è portata via da due uccelli! Mirate, mirate! — E la testuggine, udendo quelle grida, rispose: E che è cotesto gridare? — , ma, perchè volle parlare, in mezzo alle parole cadde dall’alto e fu fatta a pezzi dai cittadini. Perciò io dico:


Degli amici che vônno il nostro bene,
Chi non segue il consiglio, in quella guisa

Della sciocca testuggine si perde
Quando dal legno suo si fu divisa. —


La femmina soggiunse:


Felicemente
Passano i giorni
L’opportunista,


E il previdente;
Solo si perde
Il fatalista. —


Il picchio disse: Come ciò? — E quella cominciò a raccontare:

Racconto. — In uno stagno d’acque abitavano già tre pesci, il Previdente, l’Opportunista e il Fatalista. Un giorno, certi pescatori che di là passavano, dissero: Questo stagno abbonda di pesci, nè è stato mai frugato da

  1. Mitico legislatore indiano. Vedi sopra.