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58 | novelle indiane di visnusarma |
Oh! quanto giustamente si dice:
[servigi,
Del bene altrui curanti, - al vero sempre ligi,
Lontani dagl’inganni, — i torti sono certi,
Se piglian qualche abbaglio; — sempre i
[meriti incerti.
Però il servir padroni — è affar pericoloso
Come di chi s’affida - a un mare tempestoso.
E poi:
Ora io ho bene indovinato che Pingalaca è stato aizzato contro di me da quelli de’ suoi aderenti che non sanno sopportare il favore concesso a me. Però egli così parla di me, mentre io non ho alcuna colpa. Peichè è stato detto:
Come donne elle soglionsi crucciare
Per favor che altra donna2 ebbe per sè.
Ed è appunto così, perchè, quando sono attorno al re persone di merito, non si concede alcun favore a chi non ne ha. Perchè è stato detto:
Fiamma di cero che di notte splende,
Cessa, ratto che il sol pel ciclo ascende. —
Damanaca disse: Amico, se così è, per te non c’è timore. Quantunque aizzato contro te da quei malvagi, ti si ritornerà benevolo alle tue parole. — E l’altro disse: Oh! tu non dici il vero! perchè con gente cattiva, anche se di poco conto, non si può reggere in alcun modo. Costoro, ordinando qualche trappola, giungono sempre a colpire. Perchè è stato detto:
Damanaca disse: Come ciò? — E l’altro disse: